Ci siamo, Go, Start, Up!, il nostro progetto formativo d’incubazione e sviluppo Start Up, è finalmente realtà!
4 settimane nell’ICO Hub, il nostro spazio di coworking, un team di Mentor e Formatori, con l’obiettivo di trasformare le idee di 15 ragazzi in solide realtà di Business, un Pitch finale con una giuria di Business Angels pronti ad investire fino a 50.000€.
A fronte dei primi tre giorni di vita del corso, andremo ad analizzare i punti salienti, le sensazioni, le impressioni dei nostri studenti.
Sì, perché la condivisione è il mantra che perseguiamo ogni giorno, il nozionismo sterile non è nelle nostre corde!
Buttiamoci, quindi, nel vivo di questa prima fase, sotto la guida di Alessandro Cino, business coach e mentor, autore di Vuoi fare una Startup? Diventa Pescatore!
Primo giorno: presentazioni e l’Idea di Business
“Aiuto la persona, le piccole e medie organizzazioni a far crescere il loro valore.”
Così esordisce Alessandro Cino davanti agli startupper. Un messaggio forte e d’impatto che non lascia spazio all’immaginazione.
La crescita di un valore si fa quindi prerogativa di ogni idea di Business e si affianca alla capacità di creare un metodo di lavoro vincente e sempre dimostrabile.
Ma neanche passano cinque minuti che Alessandro subito dà la parola ai veri protagonisti: gli startupper!
Ognuno di loro ha avuto il suo spazio per presentarsi e presentare la propria idea, in modo tale che tutti abbiano potuto conoscersi a vicenda e, di conseguenza, interagire attivamente con le idee degli altri. Crediamo fortemente che ciò stia alla base di ogni progetto, perché ci permette di collaborare con persone reali, tangibili, e di educarle verso un percorso vivo e stimolante per entrambe le parti.
Successivamente, Alessandro ha introdotto la fase preliminare che ogni Startup dovrebbe avere: una solida idea di Business!
Per essere tale, necessita di tre parametri: essere fattibile, essere sostenibile, essere scalabile.
Questi tre concetti fanno sì che l’idea che stiamo pensando, sulla quale ci verranno mille dubbi, possa essere validata con ricerche concrete, senza lasciare nulla al caso.
Bisogna avere un approccio scientifico, matematico, onde evitare brutte sorprese in futuro.
Appresa questa verità, i nostri studenti hanno rivisto sotto un’altra ottica i loro progetti con dibattiti aperti e proficui, ma soprattutto guidati.
Capito questo concetto cardine, i ragazzi hanno potuto ridefinire le loro idee tramite la definizione di una Vision ed una Mission, ovvero la Visione che adotta tutto il team e il Percorso Pratico da seguire.
Infine, Alessandro ha illustrato altri elementi generali: la Mentalità Aziendale, sinonimo di velocità dell’apprendimento e umiltà, e la Leadership, capacità non soltanto di guidare un team, ma di rendere ogni elemento della squadra un leader a sua volta.
E con tante informazioni e molti meno dubbi, si chiude la prima giornata del percorso formativo.
Secondo giorno: il Business Model Canvas
Dopo l’infarinatura generale del primo giorno, arriviamo con Alessandro alla base concreta di ogni azienda: il Business Model Canvas.
Che cos’è? Semplicemente, il migliore amico di ogni imprenditore.
Ideato da Alexander Osterwalder, è una tabella divisa in 9 sezioni con relative domande, rispondendo alle quali l’azienda riesce a profilare il giusto target, comprendere a 360 gradi il prodotto e/o servizio che vuole proporre e come riuscire a piazzarlo al meglio all’interno di un mercato di riferimento.
Come ci riesce? Semplicemente, usa come arma il valore strategico delle domande.
Qualsiasi business, che è costruito su dati che noi “pensiamo” siano attendibili, è destinato a fallire. I nostri studenti hanno potuto apprendere che qualsiasi informazione, dalla proposta di valore alla relazione con i clienti, dalla struttura dei costi al flusso dei ricavi e così via, deve necessariamente essere verificata tramite un’indagine e un’attenta analisi dei dati.
Ciò permette di avere un quadro generale del nostro business sempre più vero ed attendibile alla realtà dei fatti, di conseguenza ci aiuta a prevenire eventuali imprevisti.
I nostri studenti si sono scontrati con questo modello, creando un vero lavoro di auto analisi dei rispettivi progetti: molte lacune e problemi sono usciti fuori e ciò è positivo, perché ha permesso un intenso lavoro di riassestamento sul giusto metodo da seguire.
Sicuramente è fondamentale praticare questo metodo su qualsiasi idea, in quanto esercizio utile a mantenere la mente attiva e flessibile.
Infine, altro elemento importante che Alessandro ha sottolineato è l’analisi SWOT, ovvero lo studio di tutti i punti interni di forza e di debolezza del nostro business, con relative minacce ed opportunità esterne.
Di conseguenza, i nostri studenti hanno ricevuto un potente strumento che ha permesso una rivisitazione più matura e consapevole dei loro progetti.
Terzo giorno: mettiamoci in discussione
Sappiamo il cosa, sappiamo il come, e siamo giunti al momento del confronto.
Il terzo giorno si apre con una discussione, ovvero gli studenti che vengono chiamati ad esporre e confrontare i propri progetti con gli altri.
Per noi è motivo di orgoglio vedere un cambiamento in loro. Se il primo giorno molte idee erano confuse, già al terzo abbiamo trovato una classe in grado di dare risposte molto più mature e consapevoli.
Alessandro non ha cercato di trasmettere loro una soluzione, ma gli strumenti per arrivarci.
Il fatto che la classe continua a mettersi in discussione, anche durante le pause o nel pomeriggio, è sintomo di un clima di contaminazione positiva. Riuscire a crearla, è il nostro obiettivo.
Cogliamo l’occasione di ringraziare ancora una volta Alessandro Cino per la sua professionalità e tutti i ragazzi che hanno deciso di prendere in mano le redini della propria vita.
Ci vediamo nelle prossime lezioni.