Gli Strumenti Finanziari Partecipativi sono una delle possibili soluzioni che le startup hanno a disposizione per raccogliere capitali.
Quali sono i vantaggi per startup o investitori nell’utilizzare questi strumenti?
Scopriamolo insieme!
Cosa sono gli SFP
Come detto gli SFP sono un istituto che permette di raccogliere risorse monetarie per alcune tipologie di società, come ad esempio le startup innovative.
Questo modello è stato introdotto nel 2003, ma solo dal 2012 il loro utilizzo è stato esteso alle startup innovative costituite come SRL.
Gli strumenti finanziari partecipativi sono titoli ibridi, a metà tra il capitale di rischio (azioni) e il capitale di debito (equity). Qualunque sia l’andamento societario, il titolare degli SFP non assume lo stato di socio.
Un’azienda può emettere SFP ottenendo in cambio liquidità, beni o servizi. Questi “titoli” possono quindi essere anche assegnati gratuitamente a dipendenti o partner in cambio dell’erogazione di servizi.
È possibile anche convertire gli SFP in partecipazioni purché questo processo sia previsto all’interno dello statuto della società.
Se cerchi un approfondimento dal punto di vista legale, lo trovi in questo articolo.
I vantaggi nell’utilizzo degli Strumenti Finanziari Partecipativi.
Il principale vantaggio per la startup nell’utilizzo degli strumenti finanziari partecipativi è la possibilità di raccogliere capitali da privati senza la necessità nell’immediato di aumentare il capitale sociale della società.
Come detto però gli SFP possono essere anche distribuiti ai dipendendenti in cambio del loro lavoro, arrivando ad una formula simile al work for equity.
Anche in cambio di un servizio la startup potrebbe utilizzare questi titoli, quindi ad esempio per sviluppare prodotti o linee di business specifiche.
Gli SPF danno diversi diritti anche agli investitori: dalla partecipazione agli utili della società alla possibilità di revisionare i libri sociali.
Quest’ultima soluzione è pensata per tutelare l’investimento fatto.
Gli investitori hanno anche l’opportunità di presenziare all’interno del consiglio di amministrazione tramite un rappresentante.
Emissioni di Strumenti Finanziari Partecipativi: le attività chiave
Le attività necessarie e i vincoli per l’emissione di Strumenti Finanziari Partecipativi sono molteplici:
- Prima di tutto, è necessario che nello statuto sia presente una clausola apposita che definisce la possibilità di emissione;
- Deve essere predisposto un regolamento di emissione, che deve essere approvato;
- È necessaria una delibera che annuncia l’avvio della campagna di emissione;
- Devono essere predisposti tutti i documenti a supporto, come ad esempio gli accordi tra la società e i potenziali investitori.
Anche dal punto di vista puramente contabile sono necessarie delle azioni, come ad esempio:
- L’adeguamento di apposite poste di bilancio;
- L’effettuazione di apposite scritture contabili.
In conclusione
Gli SFP sono una categoria di titoli che le startup possono emettere per raccogliere capitali, remunerare i dipendenti o ottenere servizi da partner.
Sono uno strumento flessibile e quindi molto interessante per le aziende da poco sul mercato.
