Ci sono centinaia di guide online che spiegano come realizzare delle landing page, sia teoricamente che praticamente.
In base all’esperienza sulle nostre compagne, diciamo la nostra per capire quali sezioni inserire all’interno di una landing page che converta.
Partiamo però dal capire cos’è una landing page.
Cos’è una landing page?
Come definisce glossario marketing in questa guida, le landing page sono pagine su cui facciamo atterrare gli utenti che cliccano su un banner, un annuncio di google, o una sponsorizzata social.
Sono quindi delle pagine che hanno un obiettivo unico: raccogliere un contatto o vendere un prodotto / servizio.
Per questo devono essere pensate per togliere ogni dubbio all’utente sulla bontà di un’offerta, così da farlo scivolare fino al form di raccolta lead o al pulsante di conversione.
Alcuni accorgimenti iniziali che dovremmo seguire per strutturare una buona landing page:
- togliere l’header per evitare che l’utente navighi fuori dalla pagina;
- cercare di non inserire link ad altre pagine o peggio esterni, che distolgano l’attenzione dell’utente dal focus principale della pagina.
Vediamo adesso le sezioni fondamentali che dovrebbero essere presenti in ogni landing page.
La CTA iniziale, per aumentare il tasso di conversione
Nelle prime landing page che realizzavamo non avevamo sempre l’attenzione di inserire la CTA nella prima schermata che compariva all’utente atterrando nella pagina (above the fold).
Andando avanti nella campagna ci siamo accorti che l’inserimento di un pulsante di scorrimento o, addirittura, del form stesso nella prima sezione della pagina aumenta di molto il tasso di conversione (anche un paio di punti percentuali).
Per questo consigliamo questa practice in tutte le consulenze e per primi la utilizziamo all’interno delle nostre landing.
Sempre nella prima schermata inseriamo anche una piccola parte del contenuto successivo, così da spingere l’utente a scrollare la pagina.
Problema > soluzione: cosa si aspettano gli utenti in una landing page
Nella seconda sezione della pagina, di solito, inseriamo il problema che l’utente si ritrova ad affrontare e come il prodotto/servizio è in grado di risolverlo.
In questo modo suscitiamo subito un rapporto empatico con l’utente, e gli facciamo capire immediatamente che siamo in grado di aiutarlo.
In questa sezione possiamo anche inserire un primo cenno all’offerta, che subito dopo andremo a ribadire con estrema chiarezza.
L’offerta che risolve il problema
Dopo aver individuato il problema dell’utente ed aver chiarito in che modo possiamo risolverlo, dobbiamo dirgli cosa vogliamo in cambio (una contatto / un pagamento) e cosa effettivamente riceverà.
In questo momento è necessaria la massima chiarezza, perché il rischio è che l’utente non capisca cosa gli stiamo proponendo.
Nella parte testuale, possiamo utilizzare dei dettagli che lo convincono ancor di più della bontà di un affare, come ad esempio:
- inserire “Solo” accanto all’eventuale prezzo, per far capire la convenienza;
- aggiungere ogni sfaccettatura del servizio tra i vantaggi, come ad esempio la spedizione gratuita, un buono sconto sugli acquisti successivi;
- utilizzare una CTA breve, ma che permetta all’utente di capire cosa succederà una volta premuto quel pulsante, come ad esempio acquista o iscriviti.
Referenze, referenze e ancora referenze
La riprova sociale è senza ombra di dubbio una cosa che aumenta la possibilità di convincere un utente ad acquistare un prodotto / servizio.
Ecco perché all’interno di qualsiasi landing page troviamo referenze in più formati: dalle recensioni scritte a quelle video.
Il consiglio è di utilizzare referenze reali, verificabili (magari su piattaforme esterne come trustpilot), facendo vedere il volto del referente.
Le referenze video sicuramente hanno un valore maggiore per l’utente: ascoltare dei già clienti che consigliano un prodotto ha una capacità di convincimento elevatissima.
Altre tipologie di referenze provengono da giornali e riviste che parlano del prodotto, che possono essere inserite all’interno della landing page, o da clienti importanti che già hanno lo hanno acquistato.
I vantaggi rispetto agli altri che propongono la stessa cosa!
In questa sezione dobbiamo rispondere a: in che modo la vostra offerta è diversa rispetto alle altre?
L’utente deve essere rassicurato che sta per acquistare qualcosa di veramente unico, che nessun altro gli può offrire.
È qui che devono comparire le caratteristiche peculiari del prodotto / servizio o del brand, in modo da convincere definitivamente l’utente di essere nel posto giusto per risolvere il suo problema.
Le faq, per togliere ogni dubbio rimanente
Per essere sicuri di aver tolto ogni dubbio all’utente, nelle nostre landing page solitamente inseriamo una sezione con le domande frequenti.
Basandoci sull’esperienza e sui principali dubbi degli utenti in fase di test della pagina, scriviamo domande e risposte, permettendo all’utente di avere tutte le informazioni necessarie per accettare l’offerta, senza sorprese.
Questa è una sezione spesso considerata secondaria, ma che trasmette all’utente anche maggiore sicurezza, soprattutto se trova la risposta alle questioni che ancora non aveva chiare.
Il form di iscrizioni o la CTA finale
Nell’ultima sezione della landing page andiamo ad aggiungere la CTA finale, con un invito all’azione chiaro.
Possiamo chiedere all’utente di lasciare un contatto o di acquistare un prodotto, magari ripetendo molto sinteticamente cosa ottiene l’utente, finale.
Insomma, è qua che l’utente compie l’azione per cui abbiamo costruito la landing page.
In sintesi, le sezioni fondamentali in una landing page
Cercando di riassumere ed essere estremamente pratici, possiamo dire che in una landing page non possono mancare:
- la call to action iniziale;
- il problema che ha l’utente e la soluzione;
- la descrizione dell’offerta;
- le referenze;
- i vantaggi rispetto ai competitor;
- le faq;
- e la call to action finale, sia esso un form o un pulsante.